Il nemico del tuo nemico – Slavoj Zizek – parte prima

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…Si dovrebbero guardare quantomeno con profondo sospetto quegli esponenti di sinistra che argomentano che i movimenti fondamentalisti-populisti islamici, in quanto di emancipazione e anti-imperialisti, sono fondamentalmente “dalla nostra parte”, e che il fatto che formulano i loro programmi in termini direttamente anti-illuministi a anti-universalisti, avvicinandosi a volte a un antisemitismo esplicito, non è altro che una confusione derivante dal fatto che sono catturati dall’immediatezza della lotta. (Quando dicono di essere contro gli ebrei, ciò che vogliono dire realmente è solo che sono contro il colonialismo sionista). Si deve resistere incondizionatamente alla tentazione di “comprendere” l’antisemitismo arabo (laddove lo abbiamo realmente di fronte) come una reazione “naturale” alla triste situazione dei palestinesi: non ci deve essere comprensione per il fatto che in molti paesi arabi Hitler continua ad essere considerato da molti un eroe, o per il fatto che nei manuali delle loro scuole elementari vengono riciclati tutti i miti antisemiti tradizionali, dal falso notorio dei Protocolli degli Anziani di Sion all’idea che gli ebrei usino il sangue dei bambini cristiani (o arabi) nei sacrifici. Affermare che un antisemitismo di questo genere articola attraverso uno spostamento una forma di resistenza al capitalismo non lo giustifica in nessun modo: lo spostamento in questo caso non è un’operazione secondaria, ma un gesto fondamentale di mistificazione ideologica.

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Dal libro “Dalla tragedia alla farsa” di Slavoj Zizek

IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA | da “Il Crollo degli Addendi”

IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA

Il mio amante è una falena di plastica muta
disse la ragazza
e prima di lui
era stato un nuotatore silurato
colato a picco
in uno stagno di gelida quiete
aggiunse
sono sola
concluse
io parlo, chiedo, imploro,
ma niente accade
fuori dalla macchinazione terribile
del mentire celeste.
Sono solo anch’io
risposi
parlo con le bottiglie vuote
mi rispondono i bicchieri e i morti
con il loro silenzio lacerante
la loro nobile assenza.
Canto la patria smarrita
il suo tonfo indecoroso
la costruzione di milioni di trincee
a difesa di nulla
la vergogna di sopravvivere
solo per la medaglia da eroe
che porto saldata sulla carne.
Sono solo
aggiunsi
e ho saldato tutti i debiti che non avevo
per non incontrare sedicenti creditori.
Anche la musica
you’re nobody ‘till somebody loves you
sentenziò liberamente la nostra solitudine
e noi ci limitammo a non decidere
l’invenzione che di due solitudini
fa una festa feroce
e con intelligenza da rifugiati restammo
nell’insieme infinito del non avuto.

da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

Simone Molinaroli - Il Crollo degli Addendi (2006, Ass Cult Press/Dizlexiqa)

il prossimo mese a Lari (Pisa)

Dal 21 al 30 luglio 2011 a Lari (PI) ci sarà il Festival Collinarea. Dal sito del festival: Collinarea vuol essere, rappresentare e dare colore ai luoghi dell’anima, un’anima che vive grazie all’emozione, alla voglia di esistere e “riesistere” in questo paese dove l’arte, la cultura e l’umanità dell’uomo rischiano di diventare elementi secondari della vita quotidiana. Questo è l’anno della resistenza culturale, l’anno in cui il teatro è orfano di un sistema politico e sociale che abbandona il figlio prediletto. In questi momenti così bui in cui la facile tentazione è lasciar perdere tutto, nascono le cose più belle, gli stimoli ideali per continuare a crederci, le energie necessarie per continuare la ricerca di un sogno, la voglia di dimostrare che credere in ciò che si ama, alla vita stessa, è l’azione più importante da
compiere per vincere contro ogni arroganza, contro chi vuole una società televisiva e addormentata, contro chi ci vuole felici a momenti e terrorizzati per il resto della giornata.
Noi ci crediamo..

Sull’intersezione di tre crinali delle colline pisane superiori sorge l’abitato di Lari, piccolo borgo abitato fin da epoca etrusca. Al centro del paese si erge la massiccia sagoma del castello, già documentato nell’alto Medio Evo.

il 21 luglio, ci sarò anch’io a Lari al Collinarea.

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Poesia, arte o malattia?

Bobo Rondelli incontra sette giovani poeti, tra cui Io.
– clicca  qui per saperne un po’ di più.
si paga 8 euri.

bere insieme nell’invisibile – dai Veda

Ma quelle creature che non sono ammesse al sacrificio sono perdute; perciò ora egli ammette al sacrificio quelle creature qui sulla terra che non sono perdute; dietro gli uomini ci sono le bestie; e dietro gli dèi ci sono gli uccelli, le piante e gli alberi; così, qualsiasi cosa esista qui sulla terra è ammessa al sacrificio. E in verità sia gli dèi sia gli uomini sia gli antenati bevevano insieme, è questo il loro convito; nei tempi antichi bevevano insieme visibilmente, ora lo fanno nell’invisibile.