Populismi & Antipopulismi

Chi da sinistra, o dal gruppo genericamente progressista,  argomenta a favore dell’abolizione del diritto di voto arriva tardi e male. C’erano già quelli che sostengono da sempre che il diritto di voto non andava inventato, al pari del libero pensiero, del diritto a sviluppare le proprie inclinazioni, dell’idea che esista un nucleo intangibile di diritti, ed è gente che sta nella Tradizione. Non nel progresso. Stanno aspettando l’assist.  Così come chi è tentato dal pensare che quelle decine di punti percentuale dell’elettorato che vanno, liberamente, ai populismi e ai nazionalismi vadano screditati, o peggio cancellati con la forza, trascura che quei punti potrebbero diventare anche di più e la scelta del mancato riconoscimento legittima automaticamente l’avversario al medesimo atteggiamento.

E poi cosa c’è di più populista del richiamo all’unità?

Ricordi del Lockdown #2 – breve storia ipotetica ambientata nella Logistica

BREVE STORIA IPOTETICA AMBIENTATA NELLA LOGISTICA

Breve storia ipotetica, ma inquietante.
C’è una persona che sta al balcone a guardare i passanti fuorilegge e approfitta per scagliarsi contro di loro a parole e sulla piattaforma social. Stava al balcone ad aspettare il padroncino incaricato di portare alcuni pacchi spediti da una nota multinazionale del commercio online. Ha ordinato un cavo hd, un mestolo e una confezione di preservativi.
Questa persona che sta orgogliosamente a casa non sa cos’è successo per movimentare queste tre minchiate che ha comprato. Forse ne ha una cognizione approssimativa.

Non credo che immagini questo: Lavoratori assembrati nell’hub di origine, trasporto, hub intermedio e altri lavoratori assembrati, trasporto e ufficio finale di lavorazione dove ci sono altri lavoratori assembrati e in finale l’incaricato della consegna. Moltiplicate per 2000 circa (per difetto) e otterrete qualcosa di simile al traffico odierno di pacchi di tutti gli operatori della logistica solo sul territorio di Pistoia. Potete anche pensare che le molte migliaia di persone necessarie per garantire questo genere di movimentazione siano accomodate in ambienti sterili, dotati di comfort, dpi efficaci e che soprattutto tutti indossino i dpi e continuare a ripetere che c’è troppa gente in giro a bighellonare e a diffondere lo gran male.

Questa è una breve storia ipotetica.

La marea di minchiate

Erroneamente si crede che la quantità di informazioni che si ricevono ogni giorno sia cresciuta a dismisura tanto da mettere in difficoltà le capacità di computazione del cervello umano. È la quantità di volte che le stesse identiche minchiate vengono ripetute che è cresciuta fino a diventare non calcolabile. Le stesse identiche minchiate. Non grande abbondanza di informazioni ed idee con cui orientarsi con difficoltà tra i marosi dell’esistenza. Una grande marea di minchiate ripetute ossessivamente dentro cui affogare.

La Mammaultrà

Nelle ultime settimane, in giro per i campi di calcio giovanile della provincia Pistojese, ho approfondito la conoscenza uditivo/empirica con un personaggio di cui molto avevo sentito raccontare, ma che non avevo mai avuto la ventura di incontrare dal vivo.

La MAMMAULTRÀ. 

È un fenomeno che si descrive male perché si rischia di perdere la misura. Ad esempio io ho pensato, sbagliando sicuramente, che essa è la prova vivente della bontà delle posizioni di un certo Islam  Radicale in merito alla presenza femminile alle partite di calcio. 

Sempre sbagliando ho pensato al progetto Umanista Utopico Radicale, forse un po’ esagerato, di Pol Pot