…la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori… – F.W.N.

Questo è il mio regalo di natale.

In questi giorni di burle e manovre, furti e governi tecnici di salvezza nazionale, io vi regalo questa frase del vecchio Federico. Dato che ho il sospetto che in molti si stanno bevendo la Grande Cazzata come una medicina edulcorata, molti tra non molto si sentiranno burlati e cominceranno ad abbracciare le “più odiose delle realtà” come la Reazione, il Nazionalismo, il Ribellismo da seggiola Stokke, il glocalismo, le dispute filosofiche dell’ora dell’aperitivo e tutte le altre amenità da Medioevo 2.0. Allora potranno ripensare alla frase del Federico e potranno sentirsi gli amanti migliori della realtà.

Ecco, proprio mentre sentirete forte il dolore della burla (o dell’inculata a seconda dei gusti), potrete sentirvi come degli Amanti Migliori. E non quello che veramente siete. Dei giganteschi coglioni.

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Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati.

(da Il Viandante e la sua ombra di Friedrich Wilhelm Nietzsche)

Emptiness | da “Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)”

EMPTINESS

Oggi è finito l’inverno
ma senza inutili commiati.
E’ finito come il pane
finisce nello stomaco
finito e le lucertole
mi salutano dai muri.
Finito e né qui né altrove
è qualcosa da fare.
False partenze e falsi addii
ripetute invenzioni alla rovescia
le strade come mare calmo
camminare-remare-perdersi
nella pacifica volontà dai nervi saldi
che in pomeriggi troppo chiari
non ha che giovani promesse
da schierare all’ala destra.
L’anima di gelatina si squaglia
esaurite le formine
i vasetti le tinte
le lacrime fertilizzanti
trequarti di speranza.
Finita la febbre, finite le complicazioni
finita la spettrale utopia dei maghi
finito l’inverno
è tutto finito.

da Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (2008, Fara Editore)

Simone Molinaroli | Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)

http://www.faraeditore.it/html/siacosache/molinaroli.html

Non resto a dormire | da “Il Crollo degli Addendi”

Non resto a dormire
con la tua solitudine
travestita da ferocia.
Prendo la mia erosa vita
e l’accompagno alle corse.
C’è la volata finale
sul traguardo popolato
da teste di cazzo.
Guarderò l’inevitabile
con la pace in tasca
e la pistola nella mano.

da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

Simone Molinaroli – Il Crollo degli Addendi (2006, Ass Cult Press/Dizlexiqa)

Una giornata come le altre (+ le dichiarazioni dei Capi Gruppo)

È mentre sento il Sugo di Peperoni emettere il classico suono di Sugo di Peperoni che penso alla giornata politica appena trascorsa. Risento il suono delle dichiarazioni ascoltate ieri durante la diretta radiofonica dalla Camera dei Deputati. Le riascolto a memoria (mi aiuto un po’ con il web, lo ammetto). Pierferdinando parla da grande Democristiano, incita alla coesione e poi si lascia un po’ andare a dice che “destra, sinistra e centro non sono più rappresentativi di nulla”. Reguzzoni, con cui a tratti e con imbarazzo mi trovo d’accordo, minaccia la guerra civile (ma non è su questo che mi trova d’accordo), Bersani il Simpatico dichiara di sostenere il governo dalle proprie posizioni, ma senza discussioni, senza paletti. Per sottolineare che il sostegno del PD ha un’identità precisa chiede umilmente che il governo tenga di conto delle sue posizioni (del PD). E finisce, il Bersani, con un delirio Nazionalista/Surreale che può trovare spiegazione solo nell’abuso di Alcool. Alfano, Alfano niente. Il Presidente è un marpione. Ci garantisce che metterà in atto misure severe. Ma al contempo ci ricorda che la situazione peggiorerebbe se non fosse messo in condizione di attuarle. Per rassicurarci sull’esistenza dei Poteri Forti e sulla divisione tra Potere Reale e Potere Formale, rivolge un pensiero a quelli che hanno, da sempre, contribuito meno. E come per chiedergli il permesso (in questo ricorda un po’ Bersani), costernato, gli dice che dovranno contribuire un po’ anche loro. Ai lavoratori manda invece a dire che i diritti sono privilegi facendo la sua parte nell’opera di tracciatura di un solco profondo tra le generazioni. Facendo la sua parte di lavoro sporco nel tentativo di persuadere i precari e i più giovani che la responsabilità della loro condizione è solo ed esclusivamente di chi ha dei diritti. È un marpione. Uno che io non vorrei come amico.
Il Sugo di Peperoni borboglia a ritmo costante. L’aroma è convincente. Non tutto è perduto.
Vi consiglio di prepararvi. Al peggio, al meglio, a qualunque cosa.
Il Kynikós vi direbbe di essere pronti a tutto. Perché solo essere pronti a tutto rende l’Intelligenza invulnerabile.

Io mi metto il vestito buono.