Opera estemporanea di un collega anonimo che rompe la continuità macchinica del lavoro nello stabilimento e inserisce un elemento disorganico nel contesto simbolico circostante.
La Poesia Adesiva
Opera estemporanea di un collega anonimo che rompe la continuità macchinica del lavoro nello stabilimento e inserisce un elemento disorganico nel contesto simbolico circostante.
La Poesia Adesiva
***
E’ il giorno di santo stefano
che, freddamente,
tra una spremuta di arance e un caffè,
suggerisce la risposta al sonno che unisce
i buoni propositi e le brutte prospettive.
– Essere vivi tra le macerie
della certezza e della sorte
è una gran cosa. –
Una mia poesia del 1998 uscita in origine nella raccolta “Neurovegetazione” (Ass Cult Press, 2001) e poi su “Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena” (Fara, 2009)
qui il link al sito dell’editore Fara.
Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2012
ACQUAINTED WITH THE NIGHT – Robert Frost
I have been one acquainted with the night.
I have walked out in rain — and back in rain.
I have outwalked the furthest city light.
I have looked down the saddest city lane.
I have passed by the watchman on his beat
And dropped my eyes, unwilling to explain.
I have stood still and stopped the sound of feet
When far away an interrupted cry
Came over houses from another street,
But not to call me back or say good-bye;
And further still at an unearthly height,
One luminary clock against the sky
Proclaimed the time was neither wrong nor right.
I have been one acquainted with the night.
Nona recensione per “La Fine del Mondo”. La potete leggere qui sotto o seguire il link alla pagina d’origine
http://www.magmusic.it/2012/11/13/my-two-cents10/
Gustavo Tagliaferri su La Fine del Mondo – Siamo Nati Lontano EP (Salmone Records/Ass Cult Press)
Lontananza è quel sentimento che fa breccia nell’animo di coloro che hanno un particolare affetto per determinate cose e/o persone il cui segno è e rimane indelebile. Scegliere di rappresentarlo attraverso l’avanspettacolo, la danza, e di conseguenza la musica, sembrerebbe insolito, eppure per un progetto come La fine del mondo è decisamente appropriato. Un EP come “Siamo nati lontano“, targato Salmone Records, svolge anche questo compito, oltre a dare l’idea di quello che hanno da dire, attraverso un’opera prima, i singoli componenti. Come Valentina Innocenti, con le sue movenze, si lascia andare al ritmo, così Simone Molinaroli funge da voce recitante su una musica affascinante che si avvicina a certi Calexico (Illuminazione Nr. 1), per non dire ai Bark Psychosis (la title-track) o agli Slint (Forse un giorno/Fissammo l’orizzonte). Momenti che vedono il loro cordone ombelicale in quell’esplosione conclusiva presente, a suo modo, in tutte le occasioni, e che si plasmerà definitivamente in Tutti siamo morti, dove le chitarre di Alessio Chiappelli (quest’ultimo già nei S.U.S.) hanno un ruolo importante. Lo stesso della post-produzione di Gioele “Herself” Valenti: il tocco finale a delle composizioni sfagiolanti.