Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)

Simone Molinaroli | Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)

Simone Molinaroli
Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena
(Poesie 1994-2000)
€ 12,00 pp. 104 (Sia cosa che)
ISBN 978 88 95139 45 6

«Quelli di Molinaroli sono versi di denuncia contro la cieca ipocrisia del potere che si autoalimenta, fagocitando e distruggendo ogni eventuale ostacolo che si trovi sulla sua strada, nel momento stesso in cui vuol dare l’illusione di sostenere, indirizzare e costruire. La poesia di Molinaroli non teme di indagare il vuoto, lo smarrimento esistenziale, la soli-tudine disperata che è un estremo tentativo di sottrarsi all’affermazione diffusa dell’effi-mero, in cui il soggetto è spesso trascinato, o attirato da una sorta di oscura volontà di autodistruzione, che lo porta a immergersi ad occhi chiusi in un flusso da cui pare poi impossibile sottrarsi.» (dalla Introduzione di Chiara De Luca)

http://www.faraeditore.it/html/siacosache/molinaroli.html

IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA | da “Il Crollo degli Addendi”

IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA

Il mio amante è una falena di plastica muta
disse la ragazza
e prima di lui
era stato un nuotatore silurato
colato a picco
in uno stagno di gelida quiete
aggiunse
sono sola
concluse
io parlo, chiedo, imploro,
ma niente accade
fuori dalla macchinazione terribile
del mentire celeste.
Sono solo anch’io
risposi
parlo con le bottiglie vuote
mi rispondono i bicchieri e i morti
con il loro silenzio lacerante
la loro nobile assenza.
Canto la patria smarrita
il suo tonfo indecoroso
la costruzione di milioni di trincee
a difesa di nulla
la vergogna di sopravvivere
solo per la medaglia da eroe
che porto saldata sulla carne.
Sono solo
aggiunsi
e ho saldato tutti i debiti che non avevo
per non incontrare sedicenti creditori.
Anche la musica
you’re nobody ‘till somebody loves you
sentenziò liberamente la nostra solitudine
e noi ci limitammo a non decidere
l’invenzione che di due solitudini
fa una festa feroce
e con intelligenza da rifugiati restammo
nell’insieme infinito del non avuto.

da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

Simone Molinaroli - Il Crollo degli Addendi (2006, Ass Cult Press/Dizlexiqa)

il prossimo mese a Lari (Pisa)

Dal 21 al 30 luglio 2011 a Lari (PI) ci sarà il Festival Collinarea. Dal sito del festival: Collinarea vuol essere, rappresentare e dare colore ai luoghi dell’anima, un’anima che vive grazie all’emozione, alla voglia di esistere e “riesistere” in questo paese dove l’arte, la cultura e l’umanità dell’uomo rischiano di diventare elementi secondari della vita quotidiana. Questo è l’anno della resistenza culturale, l’anno in cui il teatro è orfano di un sistema politico e sociale che abbandona il figlio prediletto. In questi momenti così bui in cui la facile tentazione è lasciar perdere tutto, nascono le cose più belle, gli stimoli ideali per continuare a crederci, le energie necessarie per continuare la ricerca di un sogno, la voglia di dimostrare che credere in ciò che si ama, alla vita stessa, è l’azione più importante da
compiere per vincere contro ogni arroganza, contro chi vuole una società televisiva e addormentata, contro chi ci vuole felici a momenti e terrorizzati per il resto della giornata.
Noi ci crediamo..

Sull’intersezione di tre crinali delle colline pisane superiori sorge l’abitato di Lari, piccolo borgo abitato fin da epoca etrusca. Al centro del paese si erge la massiccia sagoma del castello, già documentato nell’alto Medio Evo.

il 21 luglio, ci sarò anch’io a Lari al Collinarea.

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Poesia, arte o malattia?

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