La Felicità Terribile | Andrea Betti | la ristampa

Su Produzioni dal Basso (www.produzionidalbasso.com) Ass Cult Press ha cominciato un progetto di raccolta di fondi per la ristampa di cinque storici titoli del proprio catalogo.
Il primo di questi è l’ormai introvabile, quanto imprescindibile, “La Felicità Terribile” di Andrea Betti che era uscito originariamente nell’anno 2000.

Non siate timidi e non abbiate timore del libro di Andrea Betti. La sua potenza porterà “rischiaramento” nella calca di dubbi, paure, visioni contrastanti che appestano la vostra realtà.

“Finanziate, una volta tanto, qualcosa di davvero autentico, che non appartiene a correnti, ideologie, religioni, gruppi di potere, stili e mode.”

Contribuite alla buona riuscita del progetto e sostenete la campagna di finanziamento. E diffondete la notizia.

questo il link per sostenere il progetto: http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1834.html

Su La Fine del Mondo Vol. 9 | Gustavo Tagliaferri di www.magmusic.it

Nona recensione per “La Fine del Mondo”. La potete leggere qui sotto o seguire il link alla pagina d’origine

http://www.magmusic.it/2012/11/13/my-two-cents10/

Gustavo Tagliaferri su La Fine del Mondo – Siamo Nati Lontano EP (Salmone Records/Ass Cult Press)

Lontananza è quel sentimento che fa breccia nell’animo di coloro che hanno un particolare affetto per determinate cose e/o persone il cui segno è e rimane indelebile. Scegliere di rappresentarlo attraverso l’avanspettacolo, la danza, e di conseguenza la musica, sembrerebbe insolito, eppure per un progetto come La fine del mondo è decisamente appropriato. Un EP come “Siamo nati lontano“, targato Salmone Records, svolge anche questo compito, oltre a dare l’idea di quello che hanno da dire, attraverso un’opera prima, i singoli componenti. Come Valentina Innocenti, con le sue movenze, si lascia andare al ritmo, così Simone Molinaroli funge da voce recitante su una musica affascinante che si avvicina a certi Calexico (Illuminazione Nr. 1), per non dire ai Bark Psychosis (la title-track) o agli Slint (Forse un giorno/Fissammo l’orizzonte). Momenti che vedono il loro cordone ombelicale in quell’esplosione conclusiva presente, a suo modo, in tutte le occasioni, e che si plasmerà definitivamente in Tutti siamo morti, dove le chitarre di Alessio Chiappelli (quest’ultimo già nei S.U.S.) hanno un ruolo importante. Lo stesso della post-produzione di Gioele “Herself” Valenti: il tocco finale a delle composizioni sfagiolanti.

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Tutti Siamo Morti | un inedito da leggere e ascoltare

Nella mia plaquette in uscita per Ass Cult Press “Scritti per la Fine del Mondo” ci sarà anche questa poesia che al momento è ancora un inedito da leggere in anteprima e ascoltare nell’ep d’esordio de La Fine della Mondo.

Stasera (4 ottobre 2012) sarà possibile ascoltarla all’Osteria Il Papero di Balconevisi – San Miniato (PI), dove La Fine della Mondo suonerà dal vivo.

 

TUTTI SIAMO MORTI

Tutti siamo morti in certi giorni
che sembravano piste d’atterraggio
licenziando misteri già svelati
e salutando con l’ala braccio infortunata
il terrore ascendente sul volto
che osserva il carrello bloccato, il touch & go
fino ad esaurimento carburante
e lo schianto finale.
Siamo morti tutti, come negarlo,
in quelle ore che sono luoghi non mappati
di cui gli orologi non portano Il Segno.
Siamo morti tutti, come negarlo.
E come negare lo spietato dominio
dell’ambizione alla rovina,
come negare
di ciò che “non può essere detto”.
Ma è durato poco.
Siamo rinati tutti.
Come in un prodigio inspiegato
che i mai-morti con invidia
chiamano fortuna.

 

 

Simone Molinaroli – La Fine del Mondo
(www.lfdm.org)

Tutti i diritti riservati © 2012

Su La Fine del Mondo Vol. 6 | Sonia Mengoni di Rockshock

Su rockshock.it esce un’altra recensione sull’ep d’esordio de La Fine del Mondo.

qui l’originale.

Siamo nati lontano è il primo lavoro de La Fine Del Mondo, un Ep d’esordio arricchito di musica rock, d’autore, pop e tonalità avant-garde.

Le 4 tracce che compongono Siamo nati lontano sono: 1.Forse un giorno; 2.Illuminazione n°1; 3.Siamo nati lontano; 4.Tutti siamo morti. Sembra quasi impossibile capire l’impostazione musicale in sole 4 tracce e la band non inventa nulla di nuovo, ma sembra possedere una certa abilità nel mescolare temi e suggestioni allacciando dark wave allo slow al post rock al light noise, legando insieme atmosfere interessanti e per raccontare l’inquietudine dell’esistenza umana.

Ciò che colpisce della musica de La Fine Del Mondo non è solo il sound, ma l’aspetto poetico delle parole. È come se la poesia stessa sia stata trasformata in ritmo musicale che cattura e trascina. Una musica/poesia enigmatica che ha bisogno di essere ascoltata e riascoltata, letta e riletta per riuscire a cogliere le più piccole sfumature e nuances, andando in profondità e scoprendo piccole verità associate alla nostra esistenza. Una musica che rivela una piccola parte di sé ad ogni nuovo ascolto.