Non resto a dormire | da “Il Crollo degli Addendi”

Non resto a dormire
con la tua solitudine
travestita da ferocia.
Prendo la mia erosa vita
e l’accompagno alle corse.
C’è la volata finale
sul traguardo popolato
da teste di cazzo.
Guarderò l’inevitabile
con la pace in tasca
e la pistola nella mano.

da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

Simone Molinaroli – Il Crollo degli Addendi (2006, Ass Cult Press/Dizlexiqa)

Siamo Nati Lontano | traduzione di Chiara De Luca

NOUS SOMMES NÉS LOINTAIN

Nous sommes nés où personne
n’a pas cherché la parole
ou son rebondissement de caoutchouc
où personne n’est pas tombé.
Nous sommes nés intacts
entourés par la neige sans empreintes
dans l’instant où
dieu décida de devenir sourd et inexistant.
(mais cela je ne le rappelle pas)
Nous sommes l’exterminée immense vérité
qui se cache
Nous sommes la vérité qui se révèle
la vérité ancrée à l’attente.
Le coup de sifflet au début et à la fin
l’organe interne et le bras foudroyant
le déluge salvifique sur les mourants
le prétexte le crime
la main qui serre la mouche
l’organe interne
nous sommes la douloureuse acceptation de la vérité
la main qui remue l’arme
le fendant la blessure la suture
nous ne sommes maintenant
que ce que nous sommes
l’amour qui a été
la vie que nous avons.
(conseils précieux, paris
projets)

traduzione dall’italiano di Chiara De Luca

Il crollo degli addendi | Simone Molinaroli | Ass Cult Press - Dizlexiqa | Pistoia 2006

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Noi siamo nati lontano

Noi siamo nati dove nessuno
ha cercato la parola
o il suo rimbalzo di gomma
dove nessuno è caduto.
Siamo nati intatti
circondati da neve senza impronte
nell’attimo in cui
dio decise di farsi sordo o inesistente.
(ma questo io non lo ricordo)
Noi siamo la sterminata immensa verità
che si nasconde
noi siamo la verità che si rivela
la verità ancorata all’attesa.
Il fischio d’inizio e di chiusura
l’organo interno e il braccio fulmineo
il diluvio salvifico sui morenti
il pretesto il crimine
la mano che stringe la mosca
l’organo interno
noi siamo la dolorosa assunzione della verità
la mano che muove l’arma
il fendente la ferita la sutura
noi siamo adesso
solo quello che siamo
l’amore ch’è stato
la vita che abbiamo.
(preziosi consigli, scommesse,
progetti)

da “Il crollo degli addendi” di Simone Molinaroli (Ass Cult Press – Dizlexiqa, Pistoia 2006)

Il tedio di slanci denutriti | da “Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)”

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Il tedio di slanci denutriti
è un cinema
per filmini di vecchie vacanze
e gite scolastiche di un giorno.
Senza la tenacia
dei cani da caccia
non si riaprono partite già chiuse
i giocatori tirano la palla in tribuna
e corrono sotto la doccia.
Sul vecchio atlante
non c’è ancora il mondo nuovo
su quello della prossima settimana
è già stato cancellato.

da Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (2008, Fara Editore)

Simone Molinaroli | Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)

http://www.faraeditore.it/html/siacosache/molinaroli.html

Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)

Simone Molinaroli | Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena (Poesie 1994-2000)

Simone Molinaroli
Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena
(Poesie 1994-2000)
€ 12,00 pp. 104 (Sia cosa che)
ISBN 978 88 95139 45 6

«Quelli di Molinaroli sono versi di denuncia contro la cieca ipocrisia del potere che si autoalimenta, fagocitando e distruggendo ogni eventuale ostacolo che si trovi sulla sua strada, nel momento stesso in cui vuol dare l’illusione di sostenere, indirizzare e costruire. La poesia di Molinaroli non teme di indagare il vuoto, lo smarrimento esistenziale, la soli-tudine disperata che è un estremo tentativo di sottrarsi all’affermazione diffusa dell’effi-mero, in cui il soggetto è spesso trascinato, o attirato da una sorta di oscura volontà di autodistruzione, che lo porta a immergersi ad occhi chiusi in un flusso da cui pare poi impossibile sottrarsi.» (dalla Introduzione di Chiara De Luca)

http://www.faraeditore.it/html/siacosache/molinaroli.html

IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA | da “Il Crollo degli Addendi”

IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA

Il mio amante è una falena di plastica muta
disse la ragazza
e prima di lui
era stato un nuotatore silurato
colato a picco
in uno stagno di gelida quiete
aggiunse
sono sola
concluse
io parlo, chiedo, imploro,
ma niente accade
fuori dalla macchinazione terribile
del mentire celeste.
Sono solo anch’io
risposi
parlo con le bottiglie vuote
mi rispondono i bicchieri e i morti
con il loro silenzio lacerante
la loro nobile assenza.
Canto la patria smarrita
il suo tonfo indecoroso
la costruzione di milioni di trincee
a difesa di nulla
la vergogna di sopravvivere
solo per la medaglia da eroe
che porto saldata sulla carne.
Sono solo
aggiunsi
e ho saldato tutti i debiti che non avevo
per non incontrare sedicenti creditori.
Anche la musica
you’re nobody ‘till somebody loves you
sentenziò liberamente la nostra solitudine
e noi ci limitammo a non decidere
l’invenzione che di due solitudini
fa una festa feroce
e con intelligenza da rifugiati restammo
nell’insieme infinito del non avuto.

da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

Simone Molinaroli - Il Crollo degli Addendi (2006, Ass Cult Press/Dizlexiqa)