Man mano che riemergono dal grande pelago sociale, dai quadernetti stropicciati e dalle memorie dei telefoni, ripropongo qui le mie poesiuole vergate in occasione di compleanni, incidenti domestici, esternazioni di politici, memorabili battute del mio giovane figliolo, cene, zingarate et similia.
Questa fu per l’appunto scritta dopo che un pollice (uno dei miei) rimase schiacciato nel portello della lavastoviglie, lanciato a piena forza verso la chiusura.
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MINCHIATELLA DEL POLLICE
Il pollice nel portello della lavastoviglie
bestemmiati i santi e le sette meraviglie.
L’umore all’istante divenne nero.
Più che nero, distruttivo e bandolero.