Chi appartiene organicamente a una civiltà non può identificare la natura del male che la mina. La sua diagnosi non conta gran che; il suo giudizio che ha su di essa lo concerne; se le usa dei riguardi è per egoismo.
Meno coinvolto, più libero, l’estraneo la esamina senza calcolo e meglio ne coglie i punti deboli. Se la civiltà cade in rovina, accetterà all’occorenza di cadere con essa, di constatare gli effetti del fatum su di essa e su di sé. Quanto ai rimedi, non ne possiede e neppure ne propone. Poiché sa che non si può curare il destino, non si spaccia per guaritore con nessuno. La sua unica ambizione: essere all’altezza dell’Incurabile…
da “La Tentazione di Esistere” di E.M. Cioran