Il cittadino comune deve “comprendere” che è impossibile coprire il deficit della sicurezza sociale, ma è imperativo imbottire con innumerevoli miliardi il buco finanziario delle banche? Dobbiamo accettare tristemente che nessuno immagini più che sia possibile nazionalizzare una fabbrica perseguitata dalla competizione, una fabbrica che impiega migliaia di lavoratori, ma è ovvio farlo per una banca a corto di liquidi a causa della speculazione?
Opinion [un]Maker
Follonica [rough mix] | S.u.S | testo di Simone Molinaroli (io)
Con la mia poesia “Lungomare vuoto di Follonica”, i signori S.U.S hanno assemblato una canzone per il loro prossimo disco. Lo potete ascoltare in anteprima su SoundCloud. Oppure direttamente qui sotto.
LUNGOMARE VUOTO DI FOLLONICA
Lungomare vuoto risacca dub
sono un rappresentante di vibratori
deraglio cromosomi
sulla battigia infelice
dei mutanti.
Lungomare vuoto di Follonica
articoli in latex sparsi sulla sabbia
un cameriere sbiadito
serve il conto.
La seconda visione
di fame perduta
e scarpe di cemento
a fondo nel mare.
da “Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena”
© Simone Molinaroli
Il Brunello in mano all’Operaio
perché allora essere infelici?
la cultura di massa | Christopher Lasch | L’Io minimo
[…]
il fenomeno della cultura di massa, troppo spesso considerato dal punto di vista del suo impatto sugli standard estetici, solleva interrogativi che riguardano la tecnologia, e non il livello di gusto del pubblico. Le avanzate tecniche di comunicazione, che sembrano limitarsi a facilitare la divulgazione di informazioni su una scala più vasta di un tempo, a un esame più approfondito dimostrano di impedire la circolazione delle idee e di far sì che il controllo venga esercitato da un pugno di grandi organizzazioni. La tecnologia moderna ha sulla cultura gli stessi effetti che ha sulla produzione, dove serve ad affermare il controllo manageriale sulla forza lavoro. Lo studio della cultura di massa conduce quindi alla stessa conclusione emersa da uno studio della meccanizzazione del lavoro: cioè che la tecnologia incarna la progettazione intenzionale di un sistema di gestione e di comunicazione a senso unico, concentra il potere economico e politico e, sempre più, anche quello culturale, nelle mani di picole èlite di pianificatori, analisti del mercato ed esperti di ingegneria sociale, stimola l’input o il feedback soltanto in forma di cassette dei suggerimenti, indagini di mercato e sondaggi di opinione. La tecnologia diventa così un efficace stumento di controllo sociale – nel caso dei mass media, cortocircuitando il processo elettorale attraverso i sondaggi che contribuiscono a formare l’opinione pubblica invece di limitarsi a registrarla; riservando agli stessi media il diritto di scegliere i leader politici e i loro portavoce, e presentando la scelta di leader e di partiti come una scelta fra diversi beni di consumo.
[…]
da “L’Io Minimo – la mentalità della sopravvivenza in un’epoca di turbamenti”
di Christopher Lasch
La Sopravvivenza | William James
La moderna deificazione della mera sopravvivenza, una sopravvivenza che rinvia a se stessa, nuda e astratta, con la negazione di una qualsiasi sostanziale eccellenza in ciò che sopravvive, tranne la capacità di una misura ancora maggiore di sopravvivenza, è senz’altro la tappa intellettuale più strana mai proposta da un uomo a un altro uomo.