Amartya Sen sulla Felicità e le strategie di austerity dei tecnocrati

Da un più lungo intervento di Amartya Sen al Festival della Scienza di Genova e pubblicato sul Sole24ore di domenica scorsa, riporto uno stralcio dove si parla delle politiche di austerità dei cari tecnocrati europei.

 

“…in aggiunta alla recessione la disciplina dell’austerità viene imposta per ridurre il deficit a molti paesi con un tasso di crescita zero o negativo. Creare sempre più disoccupazione laddove c’è una capacità produttiva inutilizzata è una strategia bizzarra, e non basta ai padroni della politica europea dire che non si aspettavano forti cali di produzione e alti e crescenti tassi di disoccupazione. Perché mai non se l’aspettavano? Da quale idea dell’economia si fanno guidare? Di sicuro la qualità intellettuale del loro pensiero è un motivo di infelicità. Non si tratta soltanto di avere un’etica solidale, ma anche un’epistemologia decente.”

qui l’intero articolo:

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-01-24/infelicita-istituzioni-europee-195150.shtml?uuid=AbhTarNH&p=3

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I Culo Negro suonano 1969 (The Stooges) – anno 2002

Fu breve la stagione dei Culo Negro.
Non più di quattro concerti, una registrazione dal vivo e un ep con quattro tracce registrato nel sotterraneo di un asilo.  Il gruppo consumava molto di più di quel che produceva. Fu quindi prodotto poco e consumato molto. Ma il ricordo che ne rimane è indelebilmente intenso.

E poi con quel nome, nell’era dell’esistenza virtuale, ci saremmo persi tra milioni di film porno e nessuno sarebbe mai arrivato a noi.

Una traccia finì su una compilation dedicata alla musica degli Stooges che la Snowdonia fece uscire nel 2003.

Qualcuno la definì “più Stooges degli Stooges”.

In quel progetto io ero il batterista e il paroliere. Ero il batterista!

Questo è il loro sito: www.snowdonia.it

Culo Negro – Anno 2002

DEVI CREDERE AL MIO DELIRIO – inedito dalla raccolta in uscita “Scritti per La Fine del mondo”

Una mia poesia inedita dalla raccolta di prossima pubblicazione “Scritti per La Fine del Mondo”.

DEVI CREDERE AL MIO DELIRIO

Devi credere al mio delirio come io credo al tuo respiro,
come osservo la vibrante legge del tuo corpo.
Devi credere perché non ho altro da offrire.
Nessun dispositivo, nessuna strategia ulteriore
per polverizzare la realtà di ubriachi in strada all’alba
a mendicare attenzioni mai meritate.
Meritarono altri o inconsapevolmente noi
che mai sperammo di restare
a barcamenarsi nel cosmo
più di un secondo oltre la contrazione del desiderio.
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Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2013

Incentivare la creatività

I progetti per incentivare la creatività sono esattamente ciò che serve per annullarla o, nella migliore delle ipotesi, depotenziarla e renderla organica all’Ordine. Gli uffici e di conseguenza gli addetti alla creatività, soprattutto quella giovanile, sono il nemico più insidioso di chiunque si proponga di “creare liberamente” perché, dietro la simpatica promessa di fondi e strutture pubbliche, nasconde la catena della visione del gruppo dominante e dei suoi interessi.
È sempre necessario ricordare che, parafrasando Thomas Bernhard, lo stato produce e autorizza solo creativi di stato.

Photografia fatta da me medesimo. No copyright infringement.

No Exit Dub | 23 agosto 2004 a Brescia

PIEDI NUDI

Piedi nudi d’ubriachi
e popoli fuori concorso
al festival
del dissolvimento indolore.
Alla fine dei miraggi
andarsene non conta
soffrire è uno sport
senza vittoria
se lei svanisce
in una piega del mondo
dicendo solo ciao.

LUNGOMARE VUOTO DI FOLLONICA
Lungomare vuoto risacca dub
sono un rappresentante di vibratori
deraglio cromosomi
sulla battigia infelice
dei mutanti.
Lungomare vuoto di Follonica
articoli in latex sparsi sulla sabbia
un cameriere sbiadito
serve il conto.
La seconda visione
di fame perduta
e scarpe di cemento
a fondo nel mare.

Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2013

Era il 23 agosto 2004.
Io leggo “Piedi Nudi” e “Lungomare vuoto di Follonica” (No Exit Dub) durante Enduring Poetry alla Festa di Radio Onda d’Urto (Brescia).

La voce che urla “Risacca Dub” all’inizio del pezzo è di David Napolitano [davidnapolitano.wordpress.com]. Era anche il suo compleanno.
Musiche di Jacopo Andreini.