con altri sei poeti (Francesca Genti, Azzurra d’Agostino, Francesca Matteoni, Christian Sinicco, Simone Nebbia e Martino Baldi) a leggere poesie dentro il castello.
il 21 luglio 2011 a Lari.

con altri sei poeti (Francesca Genti, Azzurra d’Agostino, Francesca Matteoni, Christian Sinicco, Simone Nebbia e Martino Baldi) a leggere poesie dentro il castello.
il 21 luglio 2011 a Lari.
«Quelli di Molinaroli sono versi di denuncia contro la cieca ipocrisia del potere che si autoalimenta, fagocitando e distruggendo ogni eventuale ostacolo che si trovi sulla sua strada, nel momento stesso in cui vuol dare l’illusione di sostenere, indirizzare e costruire. La poesia di Molinaroli non teme di indagare il vuoto, lo smarrimento esistenziale, la soli-tudine disperata che è un estremo tentativo di sottrarsi all’affermazione diffusa dell’effi-mero, in cui il soggetto è spesso trascinato, o attirato da una sorta di oscura volontà di autodistruzione, che lo porta a immergersi ad occhi chiusi in un flusso da cui pare poi impossibile sottrarsi.» (dalla Introduzione di Chiara De Luca)
[…]
…Si dovrebbero guardare quantomeno con profondo sospetto quegli esponenti di sinistra che argomentano che i movimenti fondamentalisti-populisti islamici, in quanto di emancipazione e anti-imperialisti, sono fondamentalmente “dalla nostra parte”, e che il fatto che formulano i loro programmi in termini direttamente anti-illuministi a anti-universalisti, avvicinandosi a volte a un antisemitismo esplicito, non è altro che una confusione derivante dal fatto che sono catturati dall’immediatezza della lotta. (Quando dicono di essere contro gli ebrei, ciò che vogliono dire realmente è solo che sono contro il colonialismo sionista). Si deve resistere incondizionatamente alla tentazione di “comprendere” l’antisemitismo arabo (laddove lo abbiamo realmente di fronte) come una reazione “naturale” alla triste situazione dei palestinesi: non ci deve essere comprensione per il fatto che in molti paesi arabi Hitler continua ad essere considerato da molti un eroe, o per il fatto che nei manuali delle loro scuole elementari vengono riciclati tutti i miti antisemiti tradizionali, dal falso notorio dei Protocolli degli Anziani di Sion all’idea che gli ebrei usino il sangue dei bambini cristiani (o arabi) nei sacrifici. Affermare che un antisemitismo di questo genere articola attraverso uno spostamento una forma di resistenza al capitalismo non lo giustifica in nessun modo: lo spostamento in questo caso non è un’operazione secondaria, ma un gesto fondamentale di mistificazione ideologica.
[…]
Dal libro “Dalla tragedia alla farsa” di Slavoj Zizek
IL MIO AMANTE E’ UNA FALENA DI PLASTICA MUTA
Il mio amante è una falena di plastica muta
– disse la ragazza
e prima di lui
era stato un nuotatore silurato
colato a picco
in uno stagno di gelida quiete
– aggiunse
sono sola
– concluse
io parlo, chiedo, imploro,
ma niente accade
fuori dalla macchinazione terribile
del mentire celeste.
Sono solo anch’io
– risposi
parlo con le bottiglie vuote
mi rispondono i bicchieri e i morti
con il loro silenzio lacerante
la loro nobile assenza.
Canto la patria smarrita
il suo tonfo indecoroso
la costruzione di milioni di trincee
a difesa di nulla
la vergogna di sopravvivere
solo per la medaglia da eroe
che porto saldata sulla carne.
Sono solo
– aggiunsi
e ho saldato tutti i debiti che non avevo
per non incontrare sedicenti creditori.
Anche la musica
– you’re nobody ‘till somebody loves you
sentenziò liberamente la nostra solitudine
e noi ci limitammo a non decidere
l’invenzione che di due solitudini
fa una festa feroce
e con intelligenza da rifugiati restammo
nell’insieme infinito del non avuto.
da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006
SENTI?
senti?
stanno stonando la nostra canzone
da Un Picnic sul Golgota (2002, Ass Cult Press/Dizlexiqa, 38esimo assalto)