Non resto a dormire | da “Il Crollo degli Addendi”

Non resto a dormire
con la tua solitudine
travestita da ferocia.
Prendo la mia erosa vita
e l’accompagno alle corse.
C’è la volata finale
sul traguardo popolato
da teste di cazzo.
Guarderò l’inevitabile
con la pace in tasca
e la pistola nella mano.

da “Il Crollo degli Addendi” | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

Simone Molinaroli – Il Crollo degli Addendi (2006, Ass Cult Press/Dizlexiqa)

Una giornata come le altre (+ le dichiarazioni dei Capi Gruppo)

È mentre sento il Sugo di Peperoni emettere il classico suono di Sugo di Peperoni che penso alla giornata politica appena trascorsa. Risento il suono delle dichiarazioni ascoltate ieri durante la diretta radiofonica dalla Camera dei Deputati. Le riascolto a memoria (mi aiuto un po’ con il web, lo ammetto). Pierferdinando parla da grande Democristiano, incita alla coesione e poi si lascia un po’ andare a dice che “destra, sinistra e centro non sono più rappresentativi di nulla”. Reguzzoni, con cui a tratti e con imbarazzo mi trovo d’accordo, minaccia la guerra civile (ma non è su questo che mi trova d’accordo), Bersani il Simpatico dichiara di sostenere il governo dalle proprie posizioni, ma senza discussioni, senza paletti. Per sottolineare che il sostegno del PD ha un’identità precisa chiede umilmente che il governo tenga di conto delle sue posizioni (del PD). E finisce, il Bersani, con un delirio Nazionalista/Surreale che può trovare spiegazione solo nell’abuso di Alcool. Alfano, Alfano niente. Il Presidente è un marpione. Ci garantisce che metterà in atto misure severe. Ma al contempo ci ricorda che la situazione peggiorerebbe se non fosse messo in condizione di attuarle. Per rassicurarci sull’esistenza dei Poteri Forti e sulla divisione tra Potere Reale e Potere Formale, rivolge un pensiero a quelli che hanno, da sempre, contribuito meno. E come per chiedergli il permesso (in questo ricorda un po’ Bersani), costernato, gli dice che dovranno contribuire un po’ anche loro. Ai lavoratori manda invece a dire che i diritti sono privilegi facendo la sua parte nell’opera di tracciatura di un solco profondo tra le generazioni. Facendo la sua parte di lavoro sporco nel tentativo di persuadere i precari e i più giovani che la responsabilità della loro condizione è solo ed esclusivamente di chi ha dei diritti. È un marpione. Uno che io non vorrei come amico.
Il Sugo di Peperoni borboglia a ritmo costante. L’aroma è convincente. Non tutto è perduto.
Vi consiglio di prepararvi. Al peggio, al meglio, a qualunque cosa.
Il Kynikós vi direbbe di essere pronti a tutto. Perché solo essere pronti a tutto rende l’Intelligenza invulnerabile.

Io mi metto il vestito buono.

AUTORECENSIONE DI UN ESORDIO | 15 settembre 2011 – La Fine del Mondo @ Agliana

16 settembre 2011
AUTORECENSIONE DI UN ESORDIO

Un esordio all’insegna dell’intensità, vicino geograficamente,  lontano anni-luce dalle offerte MASSIMO IMPATTO / ISTANTANEA OBSOLESCENZA di derivazione demenziale/esoterico/televisiva.
Lontano dalle metodologie per la deportazione degli adolescenti, dall’ottuso e ben celato moralismo degli intellettuali di regime, dalle derive nomenclatorie degli addetti ai lavori, dalle finte professioni, dai sedicenti, dagli smettitori, dal malinconico e grottesco gioco al ribasso dei frustrati e dei privi di talento.
La Fine del Mondo è adesso nel Mondo.

Simone Molinaroli

La Fine del Mondo | 15 settembre 2011 | Il Moderno - Agliana
La Fine del Mondo | 15 settembre 2011 | Il Moderno - Agliana

foto di Simone Tofani [Simone Tofani Photography]

La Fine del Mondo | stasera al Moderno di Agliana

stasera alle 21 (circa) al Moderno di Agliana, c’è la prima assoluta de “La Fine del Mondo”.

Simone Molinaroli è un poeta (Ass Cult Press, Enduring Poetry) e Alessio Chiappelli un chitarrista/compositore (S.u.S). Insieme partoriscono l’idea. A loro si aggiungono Matteo Parlanti e Simone Naviragni, rispettivamente batteria e basso. Da ultima, ma non per demerito, si unisce Valentina Innocenti (Danzatrice).
Tutti insieme collaborano per contribuire allegramente all’aumento di poesia nel mondo e per raccontare la vertigine dell’esistenza felice degli Ultimi Uomini.
Sembra uno Spoken, un Reading, un concerto rock. Sembra uno scherzo e una cosa seria. Sembra tutte queste cose ed è tutte queste cose.

Alessio Chiappelli – chitarra
Matteo Parlanti – batteria
Simone Molinaroli – testi & voce
Simone Naviragni – basso
Valentina Innocenti – danzatrice

La Fine del Mondo

Siamo Nati Lontano | traduzione di Chiara De Luca

NOUS SOMMES NÉS LOINTAIN

Nous sommes nés où personne
n’a pas cherché la parole
ou son rebondissement de caoutchouc
où personne n’est pas tombé.
Nous sommes nés intacts
entourés par la neige sans empreintes
dans l’instant où
dieu décida de devenir sourd et inexistant.
(mais cela je ne le rappelle pas)
Nous sommes l’exterminée immense vérité
qui se cache
Nous sommes la vérité qui se révèle
la vérité ancrée à l’attente.
Le coup de sifflet au début et à la fin
l’organe interne et le bras foudroyant
le déluge salvifique sur les mourants
le prétexte le crime
la main qui serre la mouche
l’organe interne
nous sommes la douloureuse acceptation de la vérité
la main qui remue l’arme
le fendant la blessure la suture
nous ne sommes maintenant
que ce que nous sommes
l’amour qui a été
la vie que nous avons.
(conseils précieux, paris
projets)

traduzione dall’italiano di Chiara De Luca

Il crollo degli addendi | Simone Molinaroli | Ass Cult Press - Dizlexiqa | Pistoia 2006

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Noi siamo nati lontano

Noi siamo nati dove nessuno
ha cercato la parola
o il suo rimbalzo di gomma
dove nessuno è caduto.
Siamo nati intatti
circondati da neve senza impronte
nell’attimo in cui
dio decise di farsi sordo o inesistente.
(ma questo io non lo ricordo)
Noi siamo la sterminata immensa verità
che si nasconde
noi siamo la verità che si rivela
la verità ancorata all’attesa.
Il fischio d’inizio e di chiusura
l’organo interno e il braccio fulmineo
il diluvio salvifico sui morenti
il pretesto il crimine
la mano che stringe la mosca
l’organo interno
noi siamo la dolorosa assunzione della verità
la mano che muove l’arma
il fendente la ferita la sutura
noi siamo adesso
solo quello che siamo
l’amore ch’è stato
la vita che abbiamo.
(preziosi consigli, scommesse,
progetti)

da “Il crollo degli addendi” di Simone Molinaroli (Ass Cult Press – Dizlexiqa, Pistoia 2006)