L’ETÀ SENZA TESTIMONI – DA “Il Crollo degli Addendi”

Una poesia scritta agli inizi degli anno zero dopo una festa di matrimonio alla quale mi ero annoiato mortalmente e inutilmente e che mi spinse a una riflessione su quanto meglio sarebbe, talvolta, consensualmente dimenticare la ventura che ci fece conoscenti, parenti, amici, colleghi, e non sapere niente, realmente non sapere o al limite fingere abilmente e non cedere alla tentazione di rivelare, gli uni degli altri.

La poesia è compresa nella raccolta “Il Crollo degli Addendi” che uscì agli inizi del 2006 per Ass Cult Press.

 

 

 

 

L’ETÀ SENZA TESTIMONI

Il motore è acceso, la nube
_______________ perde pressione
bicchiere di spumante secco
dopo bicchiere di spumante secco
gli organi assumono una posizione
________________e convengono con
________________________gli invitati
sulla necessità di una sostituzione
del cambio vincente in mezzo al campo.
Tutti, organi e invitati, rimpiangono
________________a prescindere
da tare ereditarie, limiti intellettivi,
censo, status sociale
tutti rimpiangono un’età mai esistita.
L’età migliore, l’età felice,
l’età senza testimoni.

 

Il Crollo degli Addendi | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006
Il Crollo degli Addendi | Simone Molinaroli | Ass Cult Press/Dizlexiqa | 2006

“Bengala” di Andrea Betti – da “La Felicità Terribile”

Tra i testi di Andrea Betti contenuti nel volume “La Felicità Terribile/Zucchero Spinato”, volume la cui stampa ho avuto il privilegio e il piacere di seguire personalmente, uno dei miei preferiti era, ed è, “Bengala“.
Dove si ironizza abilmente sulla tristemente ridicola sorte di chi, alla ricerca della visione, s’imbarca in viaggi anche molto impegnativi per poi, una volta ottenutala, finire per scacciarla in quanto ormai solo un ingombro.

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BENGALA

Il mondo è di chi fugge (per due mesi) in India e, all’acme dell’illuminazione, incontra gente di Maresca, di Pontelungo, di Cècina, di Milano, di San Felice, di Akron (Ohio), l’ex cantante dei mattiabazar, e ridiscende le pendici dell’Himalaya con una volvo nera, schizzettata della melma grigia di cenere del Gange, dopo aver bruscamente scacciata dal cofano, addormentata, una magnifica tigre.

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La Conseguenza di Tutto (1995)

Tra le poesie che ancora mi capita di leggere dal vivo “La Conseguenza di Tutto” è la più vecchia. Risale all’anno 1995, l’anno in cui, con i compagni di Ass Cult Press, cominciammo ad intensificare l’attività dal vivo.

La poesia è stata poi pubblicata nella raccolta “Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena”  uscita per Ass Cult Press nel 1997 e per l’Editore Fara nel 2008.

Non è escluso che la legga stasera a Lerici (SP) allo Slam.

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LA CONSEGUENZA DI TUTTO
La conseguenza di tutto è tutto
& le parole hanno confini desolati
& sceicchi affondano il culo in piscine senza senso
& autostrade morte
& sole a scacchi.
Ma di colpa non ne hanno le parole.
& l’intelligenza è noiosa
& sette miliardi di regnanti di un solo regno
sette miliardi di regnanti pieni di dolore
si apprestano alla carneficina
come a una merenda
su un ciglio della statale del Brennero.
La conseguenza di tutto è tutto
& l’addestramento all’orrore
inizia di mattina al bar per gli autodidatti
Dopo è per tutti offerto
dalla tele-promozione di napalm e cecchini
& l’esplosione nucleare
non è che un piacevole diversivo
per atleti allenati alla catastrofe
e ai buoni sentimenti.
& i poeti si masturbano copiando versi copiati
& altri cacano con Celine
i residui della sbornia e sangue cerebrale.
& i veri poeti rubano un carroarmato
e lo lanciano nel traffico
morendo poi di pistola.
& i veri poeti rubano il ritmo
a un mezzogiorno stremato
all’ombra di un piccione.
La conseguenza di tutto è tutto
sui confini delle parole
desolati agglomerati
_________di tedio e frenetico
__________________rinnovarsi.
& non capita spesso
che un bonsai s’inventi una foglia
che un virus sconosciuto
_________s’avventi sull’umanità
________M A N I F E S T A N D O S I
_________in
__________una
_____________malattia
che i dottori disperati chiamano
___________G I O I A.

 

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Simone Molinaroli | Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena | (Poesie 1994-2000) | Fara Editore

MAGGIO ROVENTE PORTA IL CONTO – inedito del 2003

Una poesia da una raccolta inedita che medito di far stampare entro la prima metà del 2016.

 

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MAGGIO ROVENTE PORTA IL CONTO

Maggio rovente porta il conto
innesca il timer di un conto rovesciato
al cui termine attesa e paura,
deluse dallo scherzo,
si suicidano brillando nell’aria sgonfia
come una canzone dei Pixies.
                                                    [oh, Ed is in a better way]
Maggio rovente ha la pistola
colpo in canna e niente da perdere
fredda il ragioniere incarognito
del pensiero transitorio
e poi ci osserva
con lo sguardo che segue
i discorsi esaustivi.

 

Ich bin ein Provinzler
Ich bin ein Provinzler

L’intercambiabilità dei candidati – Minchiatella Poetica

Non che lo ritenga un capolavoro di composizione, però questo è un testo che ho scritto dopo aver visto la comparazione fotografica tra la frangia conservatrice e forzaitalica da santa ciucciapiselli alle serate bungabunga e i ciuffi colorati da sindacalista tuttadunpezzo che pensa solo ai diritti delle minoranze, dei fintoinfortunati, alle cene pagate, ai congressi blindati e agli interessi degli amicucci che connotano il prima e il dopo politico della candidata consigliera abruzzese che non nomino.
Un bel capolavoro, questo sì, di trasformismo.

Comunque è stata scritta al lavoro. Ho deciso di non rimaneggiarla per conservare la sua verve originaria. Ho cambiato di posizione a due parole che non mi ero accorto facevano la rima. E nella Minchiatella Poetica la rima è importante.

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MINCHIATELLA POETICA
DELLA CANDIDATA INTERCAMBIABILE

L’intercambiabilità del candidato
Una calotta di capelli fatta al fotoscióp
E la mite conservatrice frangia
In ciuffi da brava progressista si càngia.
Amante del diverso e dell’uguale
Dell’uguale e del diverso
Dalla pazienza di chi legge dipende
Quante volte ripetere il sesto verso.

 

 
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