Si capirà mai che queste cazzate sono volute? | da “Super-Eliogabalo” di Alberto Arbasino

Un passo da un libro del 1969  di Alberto Arbasino che sembra accennare a qualcosa di presente o di incombente. Non tanto per ripetersi ancora che la storia si ripete, ma per non scordare che c’è qualcosa di costante nello strutturarsi dei dispositivi di potere.

 

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No, che non basta ancora! Un po’ di cattivo gusto, un po’ di cattivo gusto vero,  su, su, andiamo, andiamo,  avanti!!! Siamo in Italia!!! La sede dell’orrore!!!

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«Ma si capisce o si capirà mai che tutte – o quasi – queste cazzate sono volute?» si domanda un po’ inquieto l’imperatore.

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da “Super-Eliogabalo” di Alberto Arbasino

 

 

Elagabalo (203 o 204-222 d.C) - Musei capitolini - Foto Giovanni Dall'Orto - 15-08-2000 .jpg
Elagabalo (203 o 204-222 d.C) – Musei capitolini – Foto Giovanni Dall’Orto – 15-08-2000 .jpg

Le condizioni minime dell’ottimismo (il mio, non quello di Monti)

Mario Monti non perde occasione per ricordare che è Presidente del Consiglio dei Ministri di un paese diverso da quello di cui è in realtà Premier.
Si dichiara ottimista.
Secondo me Mario non si guarda attorno. E vive realmente in un altro paese.

Vorrei dire un paio di cose a Mario.

Signor Mario Monti
apprendo dai mezzi di comunicazione che si è dichiarato ottimista. Mi dispiace dirle, mi dispiace perché mi piacerebbe intravedere realisticamente delle prospettive  per il futuro, che non potrei dire la stessa cosa. Il panorama che circonda me è abbastanza desolante e per quanto condivida, non ci crederà ma è vero, alcune delle sue analisi e delle sue provocazioni, ritengo che lei e i suoi collaboratori non stiate facendo né il giusto né il sufficiente per risolvere i problemi del paese.
Senza addentrarsi in complesse analisi socio-politiche, le elencherò alcune condizioni minime, legate a motivazioni personali, senza il rispetto delle quali non mi dichiarerò ottimista in merito alle prospettive della nostra Nazione.

Sarò ottimista quando la mia busta paga differirà sensibilmente da quella, in Lire, che prese mio padre nell’aprile 1993  e che conservo come una reliquia.

Quando la principale forza economica del paese non saranno più le mafie, la malavita, il malaffare, i parassiti, gli speculatori e i prestatori di denaro. Quando non saranno più questi gli interlocutori di chi cerca di agire nel mondo del lavoro e dell’intrapresa.

Quando sarà emanata una legge che dichiari illegale il definirsi Moderati.

Quando i Poeti smetteranno di autocatalogarsi in generazioni inesistenti per avere un posticino dove stare.

Mi rendo conto che in merito all’ultima  condizione lei non potrà molto, ma mi accontenterei di vedere dei progressi in relazione alle altre tre.