Scrittori & Scriventi – parte terza | la variante letteraria dell’edonismo di massa…

segue da: Scrittori & Scriventi – parte prima e Scrittori & Scriventi – parte seconda

 

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Il mondo della letteratura è pieno di gente che si autoaccredita. Pieno di persone che, se quella miserabile abitudine di imputare all’ignoranza altrui le proprie disgrazie non la ritenessero una prerogativa di calciatori falliti, delle microstelline televisive e dei politici locali, ti griderebbe in faccia tranquillamente “LEI NON SA CHI SONO IO!”.
In effetti non si sa chi sono questi scemi che si autoaccreditano. Tra cui il sottoscritto e tutti gli altri che vorrebbero far parte di un insieme ridotto, di una Elìte influente e indiscutibile, seduta in assise a un tavolo da cui pontificare verso un uditorio di silenziosi interessati. Tra cui anche gli accreditati ufficiali ed ufficiosi di ogni camarilla, di ogni loggia letteraria, di tutte le bande di leccaculo, cacaminchia, ingrati di corta memoria.

Ma più che il crescente numero di scrittori, sedicenti e aspiranti, affermati e in via di affermazione, mi sembra più preoccupante il crescente numero di coloro i quali, in quel grande insieme in crescita, affermano convinti, animati da una spocchia ridicola alimentata dalla scarsa consapevolezza, che gli scrittori sono troppi. Ma nessuno mai che alimenti dentro di sè, anche solo un poco, il dubbio legittimo di essere parte dell’escrescenza, del pleonastico, dell’insulso, del non significativo.

È la variante letteraria dell’edonismo di massa. Tutti gli uomini comuni che cercano di distinguersi dal luogo comune, senza peraltro riuscirci. Convinti però di esserci riusciti.

 

 

 

Olivetti Lettera 82 in Casa Molinaroli
La mia Olivetti Lettera 82

Nella foto, una mia Olivetti fotografata da me medesimo. Nessun problema di copyright

Bando alla Modestia! – un pensiero di Leopardi preso in prestito

Un Pensiero di Giacomo Leopardi che mi permetto di dedicare agli invidiosi, agli smettitori, ai rinuncianti, ai disillusi di professione, a quelli che ti vorrebbero raccontare la tua vita, ai critici acidi, agli sterili, ai teorici del – niente più ha valore, niente più può essere fatto, niente più si può dire, suonare… -.
Lo dedico anche e soprattutto a chi ritiene l’ambizione un peccato mortale. Propriamente a tutti quei critici che per svalutare un’opera la definiscono ambiziosa, smascherando principalmente la propria vocazione al canonico, alla medietà epigonica.

A quanto ci dice il Leopardi, sento di aggiungere solo questo: Ammazzatevi!

da “PENSIERI” di Giacomo Leopardi

XXIV

O io m’inganno, o rara è nel nostro secolo quella persona lodata generalmente, le cui lodi non sieno cominciate dalla sua propria bocca. Tanto è l’egoismo, e tanta l’invidia e l’odio che gli uomini portano gli uni agli altri, che volendo acquistar nome, non basta far cose lodevoli, ma bisogna lodarle, o trovare, che torna lo stesso, alcuno che in tua vece le predichi e le magnifichi di continuo, intonandole con gran voce negli orecchi del pubblico, per costringere le persone sì mediante l’esempio, e sì coll’ardire e colla perseveranza, a ripetere parte di quelle lodi. Spontaneamente non isperare che facciano motto, per grandezza di valore che tu dimostri, per bellezza d’opere che tu facci. Mirano e tacciono eternamente; e, potendo, impediscono che altri non vegga. Chi vuole innalzarsi, quantunque per virtù vera, dia bando alla modestia.