Sono cose che si dicono da ubriachi,
ma anche da sobri.
Si dà troppa importanza
al numero dei bicchieri bevuti.
da “La Favola della Ricostruzione” raccolta inedita in lavorazione.
Sono cose che si dicono da ubriachi,
ma anche da sobri.
Si dà troppa importanza
al numero dei bicchieri bevuti.
da “La Favola della Ricostruzione” raccolta inedita in lavorazione.
Erano altre elezioni. Credo quelle del 2006. Anzi: erano proprio quelle dall’aprile 2006. Altre le elezioni. Medesima l’infelicità. Nel confrontarsi con l’impotenza operativa e la distanza incolmabile tra il cittadino e ciò che in teoria dovrebbe essere l’esito politico della sua volontà di partecipare e del suo partecipare. A Milano dove mi trovavo in visita a un amico c’era la neve e sui tetti dei palazzi, nei manifesti sei per sei, giganteggiavano le gigantografie dei due candidati premier per le incombenti elezioni politiche di aprile. Ricordo nitidamente che cominciai a pensare a questa poesia aspettando il verde a un passaggio pedonale in viale Jenner alle ore 7 del mattino. Era freddo.
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IN TEMPI DI ELEZIONI
I. introduzione
In tempi di elezioni siamo tutti più infelici
Ricominciano a pensare anche quelli che hanno smesso,
anche quelli che il pensiero molto spesso lo hanno offeso
celati dietro il Quotidiano dentro il bar vicino a casa,
nelle scuole e nelle strade e ovunque sparsi
ricominciano anche quelli che non hanno mai pensato
che pensare fosse un bene, una possibilità.
La visione avuta in dono a pezzettini
senza le istruzioni e senza volontà.
In tempi di elezioni
sui tetti dei palazzi a venti metri da terra
tutti i timori trovano un volto
tutte le cazzate trovano un orecchio.
In tempi di Elezioni si fa scherzo la ragione
Disperata burla per essere all’altezza
del Suffragio Universale
fatto coi clic e la lingua di cartone.
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© Simone Molinaroli 2016
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