Terrorismo Mediatico e manipolazione del consenso

In contemporanea col ballottaggio per l’elezione a Sindaco di Milano vorrei ricordare, tra le tante indegne manifestazioni di disprezzo dell’educazione, dell’intelligenza, delle procedure democratiche e tra i tanti articoli intrisi di tendenziosa disonestà volti a generare la paura da cui a loro volta discendono, l’Obbedienza e il Conformismo, quel che è stato scritto su alcuni giornali all’indomani dell’imprevisto successo del garbato signore di sinistra che piace anche alla borghesia (Pisapia). Voglio precisare che tra tutte quelle manifestazioni, questa non è certo la peggiore. Ma è un esempio di cattiva informazione tecnocratica.

Il 17 maggio su MF (MilanoFinanza) esce un articolo dal titolo “A Milano un ribaltone da 80 miliardi”. Il ribaltone sarebbe legato ai finanziamenti previsti per l’Expo 2015 a cui si accompagna il PGT (piano di governo del territorio). Un piano di investimenti privati e pubblici (in larga parte privati), per il riassetto urbanistico della città di Milano.

Ma l’elettore non potrebbe aver manifestato, con quel voto inaspettato, proprio il suo disinteresse verso quei milioni di cui si parla nell’articolo? Quel voto anomalo, giunto come una sorpresa per tutti gli osservatori e gli analisti, non potrebbe essere interpretato come una volontà di essere amministrati diversamente, dalla legittima aspettativa di veder investiti 80 miliardi di euro, per esempio, in servizi pubblici?

Non sono liberi i cittadini di esprimere col proprio voto, oltre che la preferenza per un volto, delle convinzioni personali in merito al riassetto urbanistico della città in cui vivono?

I tecnocrati fanno pressione.

Ma i contratti per l’expo sono probabilmente già stati depositati (Rocco Traisci, così si esprime cinque minuti fa sul terrazzo di casa mia).

E i tecnocrati continuano con la malainformazione.