La cosa più disperante della metodica dell’informazione contemporanea, non parlo dei singoli che usano i social network per sproloquiare di cose che non conoscono, ma dei professionisti dell’informazione, è l’affrettarsi zampettante da canino sega sulle notizie per tentare, senza contribuire alla costruzione dell’opinione pubblica informata, di legittimare la propria posizione. I giornalisti sono tendenzialmente canini sega incerti di ciò che pensano e che dunque cercano approvazione contribuendo al contempo, molto più del chiasso sociale che finisce nell’ossario della comunicazione anonima, alla polarizzazione, alla confusione, all’abbrutimento. E sappiamo bene che genere di inculata è la polarizzazione dell’opinione pubblica. Si rischia di invocare il peggio per combattere il brutto, il deteriore per combattere il peggio, e avanti così su un piano inclinato mobile sul quale si procede verso l’abisso in accelerazione costante.