Non c’è niente che rinnovi e migliori il disamore per il lavoro quanto i racconti dei vari eroismi gratuiti di chi ha lavorato con la gamba rotta, con la vista accecata dalla tormenta, immobilizzato e circondato dagli antropofagi, con la febbre a 43° e soprattutto sempre circondato da gente che non lavorava.