Sabato gli scontri di piazza e domenica la Repressione

Il sabato gli scontri di piazza e domenica la Repressione. Sembra il titolo di un film di Martin Scorsese ed è invece l’ennesima replica di uno spettacolo ormai vetusto, chiamato “Fenomenologia del Potere in una nazione chiamata Italia”.
Dopo un fine settimana passato ad ascoltare le dichiarazioni miopi di chi si esalta davanti allo scontro come davanti al videogioco, il lunedì mattina mi sveglio e sotto casa ho un manifesto 6X3 metri. C’è scritto: Vuoi difendere la tua libertà? Iscriviti al Partito X. Non è necessario menzionare il partito in questione. Non vorrei sembrare fazioso. Durante il tragitto per tornare dal lavoro, ascolto la radio e lo speaker annuncia la richiesta ufficiale da parte di un ministro, di poteri speciali per le forze dell’ordine, una nuova legge Reale, la sospensione delle normali procedure democratiche.
C’è chi crede di innalzare il livello di scontro, ma soprattutto c’è chi crede che le violenze televisive siano un innalzamento del livello di scontro. Un Onesto Rivoluzionario sa che non è sfondando i bancomat che si fa la Rivoluzione. Un Onesto Rivoluzionario sa che la Rivoluzione si fa svuotando le banche. Smettendo di portarci dentro il denaro guadagnato in giorni di duro (o meno duro, non è importante) lavoro. Nascondendo gli spiccioli. Smettendo di spendere. Facendo fallire definitivamente il Sistema.
L’innalzamento è solo nel livello di legittimazione dell’apparato repressivo. Si rischia solo di far aumentare la voglia dei partiti di sinistra (sinistra?) di fare da appoggio di fortuna, e più di quanto già non facciano, ai criminali, ai reazionari, ai plutocrati.

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